Da tanto tempo desideravamo visitare Burano, borgo di pescatori edificato su quattro isolotti della laguna veneta famoso per i merletti e per i vivaci colori delle facciate delle case.
Finalmente in questa occasione siamo riusciti nel nostro intento: visitare Burano e ammirarla in tutta la sua autentica e splendida unicità.
Come arrivare a Burano?
Burano è ben collegata alle altre isole della laguna ed a Venezia, da cui la si può raggiungere sia dalla stazione di Santa Lucia che dalle Fondamenta Nuove (vicino all’Ospedale della città, a circa 15 minuti di camminata da Piazza San Marco) con la Linea 12.
Il vaporetto ferma anche su altre isole della laguna di Venezia: Murano, Mazzorbo, Torcello.
Il vaporetto da Fondamenta Nove a Burano impiega circa 40 minuti e il costo di una corsa è lo stesso a quello di ogni altra corsa in città: 7.50 valido 90 minuti.
Dove mangiare a Burano?
Arrivati sull’isola ed estasiata da tutto quel colore intravediamo già tanti posticini molto carini dove pranzare. Ma noi avevamo già scelto: Osteria al Museo.
E decisamente abbiamo scelto bene.
Il ristorante si trova in una piazzetta dietro al campanile: in estate con distesa estiva i bambini possono giocare nella bella piazza intorno alla fontana o nel vicino giardino, soluzione ottima per godersi il pranzo in tranquillità.
Noi abbiamo pranzato dentro essendo che all’ora di pranzo il cielo si era coperto, ma dalle finestre della sala al piano superiore la vista era super!
Cibo a dir poco eccellente, ristorante a Burano da segnare!
Cosa fare a Burano?
Semplice, come a Venezia il consiglio è sempre lo stesso: perdersi.
Ci siamo inoltrati fra canali e fondamenta, piazzette e ponti, per una piacevole passeggiata in un borgo speciale.
Burano è “speciale” per l’atmosfera rilassata che vi si respira, soprattutto quando l’ inclemenza del tempo dissuade le masse di turisti; il silenzio e lo sciacquio dell’ acqua connotano il paesaggio assieme ai colori delle abitazioni affacciate su rive, calli e piazzette, colori incantati che sembrano emergere dal nulla e che riescono a vivacizzare anche la giornata più grigia.
La piazza centrale ha la sua antica vera da pozzo e l’ affaccio della chiesa di San Martino, con il caratteristico campanile, iI campanil storto, inclinato per cedimenti dei basamenti poggianti su palafitte, ulteriore nota caratteristica di un borgo che più caratteristico non può essere.
Burano è colore, ma è anche l’ arte del merletto, antica e preziosa, e non si può lasciare l’ isola senza un acquisto in uno dei tanti negozietti dedicati.
Burano è un borgo anche a misura di bambini, facile da percorrere con passeggini, grazie alle rampe ed alle passerelle di cui sono dotati i ponti e che, grazie ai suoi colori sgargianti, ai voli di gabbiani, al via vai di imbarcazioni, non può non piacere anche ai più piccoli.
Se piacevole ed emozionante è il primo impatto con l’ isola, ancor più suggestivo è l’ allontanarsene all’ imbrunire, quando i colori si sfumano fino ad evaporarsi nelle acque della laguna.
Al rientro abbiamo deciso di dirigersi verso Mazzorbo, un’isola collegata a Burano da un ponte (Ponte Lungo) e quasi un’appendice di Burano (raggiungibile con una piacevole passeggiata di circa 10 minuti). Anche qui case colorate affacciate sull’acqua e una tranquillità surreale: un’isola dove il tempo si è fermato e decisamente da considerare per un giro in un’insolita Venezia.
A Mazzorbo, appena oltrepassato il ponte, si arriva in un giardino dove non manca un piccolo parco giochi. Ormai era buio e non ci siamo fermati, ma sarà l’occasione per tornare magari in primavera per scoprire anche questa piccola isola e rivivere la meraviglia di Burano, da vedere per chi visita Venezia.
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