Siamo partiti alla volta del quartiere Orologio, un martedì sera di luglio, ciascuno con diversi intenti: io per raccontare una serata estiva in un quartiere reggiano nell’ ambito di Restate 2017, i bimbi lusingati dalla promessa di un gelato e dal gioco delle bocce, la loro nonna per assistere allo spettacolo teatrale in programma.
Ci accoglie il Casino dell’ Orologio, con l’ insegna del suo piccolo teatro, una corte ed una scalinata che ne raccontano i fasti d’ un tempo, quand’ era una residenza nobiliare di campagna, recuperata dal suo degrado alla fine degli anni ’70, per divenire un prezioso contenitore di cultura, di aggregazione, di associazionismo, di volontariato, di socialità, al servizio dei cittadini del quartiere che lo ospita.
Chiedo ai bambini di posizionarsi di fianco ad una porta e di guardare in alto, di stare immobili sotto ad un arco, di cercare un’ altalena posizionandosi così e così, per delle foto studiate, con la giusta inquadratura, senza elementi di disturbo…
Poi la realtà prende il sopravvento.
I bambini corrono festosi verso le piste da gioco delle bocce e si collocano incuriositi fra signori che stanno assistendo a delle gare, la nonna comincia a chiacchierare con estranei (ma esiste in quel luogo la categoria degli estranei?), poi con conoscenti ed amici di vecchia data, distolta solo dall’ inizio dello spettacolo, un intelligente e divertente monologo sulla condizione femminile.
Il teatro è capace di catturare un pubblico di ogni età e anche i più piccoli non possono che restare incantati davanti a musica, emozioni e parole.
Teatro quindi come gioco, in molti casi come terapia, come spettacolo capace di trasmettere emozioni, con la musica, con i gesti, con il tono della voce.
Terminato lo spettacolo, il gioco delle bocce chiama e si torna ad assistere al torneo con un gelato in mano, in una serata estiva che si sta rivelando piacevolmente rilassata.
Noi quattro siamo in quel luogo accogliente, insieme a tante persone, anche giovani e giovanissime, uscite di casa ed arrivate in questo quartiere reggiano per trascorrere ore in compagnia, chi per giocare a bocce oa carte, chi semplicemente per chiacchierare mentre si commentano i punti e le bocciate, chi per sorseggiare una birra con gli amici, chi per gustarsi un gelato seduto a tavolino, chi per assistere allo spettacolo teatrale in programma, come ormai d’ abitudine nelle serate estive di questa parte di città.
Tutto lì funziona alla perfezione; ed infatti, c’ è chi cura la regia, facendo muovere decine di persone quasi all’ unisono, in compiti che non si esauriscono alle serate, ma che prevedono responsabilità nell’ arco della giornata, con i campi estivi, gli orti urbani, le gare di carte e di bocce, il ballo liscio, i concerti, gli spettacoli teatrali, con diverse generazioni che imparano ogni giorno a parlarsi e confrontarsi, scoprendo i punti di forza di ogni età.
Forse proprio questa è la chiave del successo delle piacevoli serate estive al Quartiere Orologio di Reggio Emilia da vivere in occasione di uno dei tanti eventi in programma per Restate 2017.
E io, che sono arrivata con la mia reflex per fare foto studiate di bimbi tra archi, alberi e porticine, ho respirato subito la realtà del luogo, mi sono lasciata andare a questa sua atmosfera festosa e rilassata e ho capito che il modo migliore per raccontarlo è viverlo come lo vive chi lo frequenta abitualmente, non cercandone la perfezione, ma apprezzando quell’autenticità che ancora si respira forte in questo quartiere di Reggio Emilia.
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